5 giorni ad Aruba, mini guida per un itinerario perfetto
La prima cosa a cui si pensa quando si pianifica un viaggio ad Aruba sono le sue spiagge bianche e il suo mare turchese, immaginandosi distesi al sole, tra una passeggiata in riva al mare e un bagno nel mar dei Caraibi.
Vi assicuriamo che questo non mancherà, ma questa mini guida per un itinerario perfetto ad Aruba vi permetterà di scoprire anche il lato più autentico dell’isola: la sua identità, la sua storia e, soprattutto, il suo popolo.
Settembre 2020 – Così lontana eppure così vicina, Aruba è comodamente raggiungibile dai principali aeroporti italiani con voli KLM via Amsterdam*. Una volta atterrati, ci vorrà poco ad abituarsi all’atmosfera locale: le temperature calde, la brezza dei Caraibi e una popolazione rilassata e sorridente vi trasporteranno velocemente nel mood caraibico.
Lunga circa 30 km e larga circa 9 km, vi accorgerete presto che Aruba è un’isola molto semplice da visitare. Sicura e di dimensioni ridotte, ad Aruba è possibile noleggiare un mezzo – un’auto, un fuoristrada, uno scooter o una bici in base alle vostre preferenze – e scoprire l’isola in completa autonomia. Iniziamo quindi il nostro itinerario alla scoperta dell’Isola più Felice dei Caraibi!
GIORNO UNO – Le spiagge
Eagle Beach – Palm Beach – Hadicurari Beach – Arashi Beach – Malmok Beach
Aruba è caratterizzata da due coste molto differenti tra loro: la costa Sud-Ovest è caraibica, punteggiata da spiagge bianche che affacciano su un mare calmo e turchese, mentre quella Nord-Est è selvaggia e frastagliata. Il nostro tour dell’isola non può che iniziare dal lato caraibico, quello sognato da milioni di viaggiatori di tutto il mondo.
Eagle Beach, più volte nominata terza tra le spiagge più belle del mondo secondo i viaggiatori di TripAdvisor, è forse la spiaggia più famosa di Aruba. Dedicatevi ad una passeggiata lungo questa spiaggia (lunga circa 1 km) per scoprire lo scorcio che più vi piace e non dimenticatevi di passare vicino ai fofoti, i due alberi dalla caratteristica forma piegata dal vento ormai simbolo di Aruba.
Subito sopra Eagle Beach si sviluppa Palm Beach, spiaggia dall’atmosfera vivace e dinamica che ospita i Resort e gli alberghi di lusso, così come bar e centri per attività sportive. Qui potrete dilettarvi in qualche sport acquatico (SUP o kayak per citarne alcuni) oppure godervi una bibita fresca su uno dei numerosi moli affacciati sul mare.
Una volta visitate le due spiagge più famose di Aruba, potrete dedicarvi alla scoperta di quelle meno conosciute (ma non meno spettacolari). Salendo lungo la costa verso Nord troverete Hadicurari Beach, nota anche come Fisherman’s Huts grazie alla presenza di piccole capanne un tempo dimora di pescatori e oggi frequentata prevalentemente dagli amanti del windsurf e del kitesurf, Arashi Beach e Malmok Beach, entrambe ideali per lo snorkeling grazie alla vicinanza ad un tratto di scogliera. Godetevi qualche ora nella spiaggia che preferite (le spiagge sono tutte pubbliche) e non dimenticate la protezione solare!
Suggerimento: Aruba è considerata la capitale dei Caraibi dei relitti sommersi! Da Palm Beach partono diverse escursioni in catamarano che accompagnano alla scoperta dei principali punti di immersione per ammirare i relitti sommersi (tra cui il famoso mercantile tedesco Antilla, uno dei più grandi relitti ancora intatti dei Caraibi).
GIORNO DUE – L’altro lato di Aruba
Faro California – Alto Vista Chapel – Rovine di Bushiribana – Baby Bridge – Andicuri Beach – Parco Nazionale Arikok – Formazioni rocciose di Casibari e Ayo
Il secondo giorno ci porta invece alla scoperta del lato più selvaggio e incontaminato di Aruba: la Costa Nord-Est. Qui, la maggior parte delle strade sono sterrate e pertanto vi consigliamo di noleggiare un fuoristrada, o in alternativa usufruire di una delle numerose escursioni organizzate proposte dalle agenzie locali (qui ne trovate alcune).
Partendo dal Faro California, dal quale si può godere di una vista a 360 gradi dell’isola, si scende lungo la costa Nord-Est, caratterizzata da panorami selvaggi e scogliere calcaree a picco sul mare. Lungo strade sterrate si prosegue verso alcuni dei principali punti di interesse di Aruba, come la Alto Vista Chapel, la prima Chiesa Cattolica Romana dell’isola, le Rovine della miniera d’oro Bushiribana, per alcuni decenni principale fonte di guadagno dell’isola, il ponte naturale Baby Bridge e infine la selvaggia e maestosa Andicuri Beach.
Scendendo ancora lungo la costa troviamo il Parco Nazionale Arikok, che ricopre il 20% della superficie di Aruba ed è caratterizzato da un incredibile e variegato panorama. Il Centro Visitatori fornisce informazioni sulla flora e fauna locale e sulle attrazioni all’interno del parco, tra cui la Cunucu Arikok, antica fattoria locale parzialmente restaurata, Conchi, una piscina naturale protetta dalle onde dell’oceano grazie a una barriera di rocce, le grotte Guadirikiri e Fontein che ospitano le incisioni dei primi abitanti di Aruba e alcune tra le spiagge più selvagge dell’isola, come Boca Brins e Dos Playa.
Sulla via del ritorno concedetevi uno stop presso le formazioni rocciose di Casibari o di Ayo, vere e proprie meraviglie naturali visitabili percorrendo sentieri e gradini attraverso i massi che consentono ai visitatori di raggiungere la cima per godere di una vista a 360 gradi.
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em>Suggerimento: all’interno del Parco Nazionale Arikok sorge anche Boca Keto Beach. Questa baia incontaminata ospita una roccia che dai locali viene chiamata “Piccola Aruba” in quanto, vista dall’alto, la sagoma assomiglia in maniera sorprendente alla forma dell’isola di Aruba.
GIORNO TRE – Aruba autentica
Mangel Halto – San Nicolas – Rodger’s Beach – Baby Beach – Boca Grandi
La giornata di oggi racchiude un mix di spiagge poco affollate, cultura ed esperienze locali. È infatti nella zona Sud dell’isola che è possibile entrare più facilmente in contatto con la vera identità di Aruba.
Scendendo lungo la costa iniziamo con uno stop a Mangel Halto che stupirà i visitatori offrendo un mare dal colore particolarmente intenso (soprattutto quando il sole è alto nel cielo) su uno sfondo di rigogliose mangrovie, all’interno delle quali si sviluppa parte della spiaggia.
Da qui raggiungiamo San Nicolas, conosciuta come la “Sunrise City”, prima capitale di Aruba e oggi considerata la capitale artistico-culturale dell’isola. La ragione vi sarà presto molto chiara: da qualche anno numerosi street artist di tutto il mondo si ritrovano a San Nicolas in occasione dell’Aruba Art Fair dipingendo i muri di questa cittadina di variopinti e bellissimi murales. A San Nicolas troverete anche il San Nicolas Community Museum che vi permetterà di scoprire come si viveva a San Nicolas in passato, alcuni bar storici (imperdibile il Charlie’s Bar con la sua collezione di cimeli da tutto il mondo), gallerie d’arte e negozi di artigianato locale, ma soprattutto troverete un’atmosfera rilassata, autentica e caraibica, molto lontana da quella delle zone più turistiche dell’isola.
Proseguendo verso il punto più a Sud dell’isola incontrerete due altre meravigliose spiagge: Rodger’s Beach e Baby Beach, quest’ultima chiamata così in quanto ideale per le famiglie con bimbi piccoli grazie alla sua conformazione, che ricorda quasi una piscina. A questo punto, potrete scegliere se dedicare il pomeriggio alla tintarella, oppure risalire la costa dall’altro lato dell’isola spingendovi fino a Boca Grandi, dove il mare sarà probabilmente meno piatto ma lo spettacolo ugualmente emozionante. Questa spiaggia infatti, popolare soprattutto tra i kite e wind surfers grazie alla sua favorevole esposizione al vento, è costeggiata da morbide dune di sabbia bianca. Risalendo ancora verso Nord troverete diverse casette affacciate sul mare che dai locali vengono chiamate ranchos. Qui, gli arubani vengono a trascorrere i week end o le loro vacanze, per sfuggire alle zone più turistiche e godersi la loro meravigliosa isola in intimità.
Suggerimento: Se volete assaporare un assaggio di cucina (e di cultura) locale, vi consigliamo il ristorante Zeerovers, affacciato sul Mar dei Caraibi. Qui, soprattutto la domenica, i locali si ritrovano per il pranzo, gustando il delizioso pesce fresco appena pescato venduto al kg e cucinato direttamente sul posto (insieme, ovviamente, ad una Birra Balashi, la birra tipica di Aruba). Si mangia su un molo affacciato direttamente sul mare con vista sulle barchette dei pescatori.
GIORNO QUATTRO – Storia e cultura
Oranjestad – Museo e febbrica di Aloe di Aruba
Per scoprire un po’ della storia di Aruba oggi ci addentriamo alla scoperta della sua capitale, Oranjestad, graziosa cittadina le cui vie sono costeggiate da edifici storici, monumenti, case dalla colorata architettura coloniale olandese e case tradizionali “cunucu”. È possibile visitare il centro città a piedi (sono stati recentemente installati dei pannelli informativi di fronte ai principali monumenti storici di Oranjestad), magari partecipando ad uno dei walking tour organizzati da Aruba Downtown Walking Tours. Tra i principali punti di interesse del centro di Oranjestad troverete la Town Hall, maestosa villa storica dove oggi si svolgono i matrimoni civili, l’Hotel Colombia, il primo hotel di Aruba e il Fort Zoutman, l’edificio più antico dell’isola che oggi ospita il Museo di Storia di Aruba. Per chi volesse scoprire ancora di più sulla storia di Aruba, il Museo Archeologico, situato all’interno di un complesso di edifici storici restaurati, documenta e racconta l’esistenza delle prime popolazioni di Aruba in maniera interattiva, moderna e affascinante. Ad Oranjestand vi consigliamo uno stop presso Cosecha, bottega di opere d’arte e di artigianato locale che vende solo prodotti certificati dal Seyo National pa Artesania (sigillo nazionale per l’artigianato) oppure all’Aruba Experience Cafe – Patisserie per godersi un caffè accompagnato da una fetta di bolo preto (torta locale) all’interno di una delle case storiche di Aruba.
Al pomeriggio dedicatevi alla scoperta di un altro importante lato della storia di Aruba, l’aloe, di cui l’isola fu uno dei più importanti produttori ed esportatori nel mondo già all’inizio del 20esimo secolo. Il Museo e fabbrica di Aloe di Aruba, situato a Hato proprio di fianco a una piantagione di aloe ampia 150 ettari di proprietà del Museo stesso, permetterà agli ospiti di imparare la storia della pianta di aloe-vera grazie a un tour della fabbrica e dei terreni (il museo è anche il luogo ideale per rifornirsi di creme solari o acquistare qualche souvenir da portare a casa!)
Suggerimento: se parliamo di case storiche restaurate, non può mancare un riferimento al Papiamento, meraviglioso ristorante di cucina tradizionale che sorge all’interno di una antica casa arubana. L’intera casa è stata restaurata e ancora oggi ospita gli arredi di un tempo, si mangia nel cortile a bordo piscina e sarà come essere trasportati indietro nel tempo.
GIORNO CINQUE – La tua Aruba
Oggi, potrete scegliere la vostra Aruba. Che siate amanti dello sport, che siate in viaggio con i vostri bimbi, che vogliate scoprire qualcosa in più su Aruba sostenibile, l’isola ha ancora tanto da offrire. Potreste svegliarvi all’alba per salire la scalinata che porta a una delle due “cime” più alte di Aruba (quasi 200 mt!), il monte Hooiberg, e da lì ammirare il sole sorgere sull’isola, magari in compagnia di una capretta selvatica. Oppure potreste visitare la Riserva delle Farfalle o il Santuario degli Asini, attrattiva nata per celebrare quello che fino alla fine dell’800 era il principale mezzo di trasporto degli abitanti di Aruba. Potreste concedervi una lezione di yoga in spiaggia, oppure dedicarvi a un altro sport come il golf, l’equitazione, il SUP, la mountain bike o il beach tennis.
Oppure, potrete semplicemente dedicarvi al relax, regalandovi un massaggio in una spa oppure godendovi ancora un giorno di relax sulle meravigliose spiagge bianche di Aruba. Perché alla fine, si sa, questo è il principale motivo per cui si visita l’Isola più felice dei Caraibi.
Suggerimento: se volete concludere il vostro soggiorno con un’esperienza unica vi consigliamo una visita alla Goshen farm, un progetto di permacultura basato sul senso di comunità e solidarietà. In particolare, la Goshen farm offre un tour chiamato “Back to the Land Experience” che include una visita alla storica tenuta di campagna oggi azienda agricola, seguita da un’esperienza culinaria “dalla fattoria alla tavola”, nella quale i partecipanti potranno gustarsi un frullato Goshen fresco e biologico, e impareranno a cucinare un piatto locale da godere durante una cena al tramonto.
*Prima di prenotare il vostro viaggio verificate le direttive del Governo Italiano sul sito www.viaggiaresicuri.it e prendete visione dei nuovi requisiti di ingresso necessari per visitare l’isola di Aruba sul sito www.aruba.com.
Link utili:
Happily Ever After Guarantee – https://www.aruba.com/it/happily-ever-after
Requisiti d’ingresso per i viaggiatori – https://www.aruba.com/it/requisiti-sanitari-per-viaggiatori
La guida del visitatore per un viaggio all’insegna della sicurezza ad Aruba – https://www.aruba.com/it/viaggiare-sicuri-ad-aruba
Il nuovo Health & Happiness Code – https://www.aruba.com/it/health-happiness-code
8 motivi per cui la One Happy Island è la tua meta ideale per una vacanza sicura e rigenerante – https://www.aruba.com/it/open-for-happiness